Stamattina a Formello Inzaghi ha lavorato con la rosa al completo per preparar la sfida contro il Pescara, squadra che non si è dimostrata affatto semplice. Doppia seduta e nel match all’Olimpico si cercherà di buttar via quel retrogusto amaro che ha lasciato il pareggio al Bentegodi in una sfida che sembrava un film già visto.

 Pomeriggio a Verona: primo tempo di caldo afoso e noia. Tattica e bel gioco un pò dimenticate chissà dove e protagonista è stata la difesa. Dopo la pausa, qualcuno si aspettava una Lazio sicuramente più attiva, ma in campo c’era poco mordente offensivo.

 

Un punto per uno non fa male a nessuno, ma per questo macato show a mio parere, c’è qualcosa da non trascurare: il club capitolino ha un elevato numero di giocatori impegnati nelle rispettive nazionali e tornati a Formello precipitosamente prima del match del Bentegodi. Biglia uno su tutti, catapultato in campo dopo la fatica con l’Argentina in Venezuela appena mercoledì sera ed il volo transoceanico. Non a caso è stato proprio il centrocampo il reparto più calante tra il Principito e  Parolo ancora in post-nazionale. Questo ha reso il lavoro della difesa più intenso perchè se il polmone della squadra non funziona bene, tutto il resto va in affanno. Questo alibi però, unito certamente al caldo stile tropici, lascia il tempo che trova e rimane al Bentegodi. Col Pescara la musica dovrà essere assolutamente diversa perchè perdere tra le mura amiche dell’Olimpico contro una neo promossa, non sarebbe davvero il massimo.

 

Il campionato è lungo e le prime tre partite non sono state per niente facili. Altalenante la  Lazio che ha mostrato i soliti mille volti: pirotecnica a Bergamo, solida contro il colosso Juve e noiosa a Verona. Niente pessimismo però, quello davvero non serve a nessuno. E non serve soprattuto ricordando il match contro la corazzata bianconera dove, a mio parere, davvero non si poteva chiedere di più. Quattro punti che, vedendo il bicchiere mezzo pieno, non sono poi così pochi.

 

Inzaghi è razionale e lo è stato anche nelle dichiarazioni post- Chievo ” Se non arriva la vittoria bisogna sapersi accontentare”! Disfattista? Assolutamente no! Il tecnico piacentino sembra più propenso a lasciare l’amaro indietro senza farsene condizionare per guardare avanti, quel che è stato è stato, chiusa parentesi e di nuovo sulla linea dello Start: dopotutto  non conta la partita che hai giocato, ma quella che giocherai!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *